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I FANS, farmaci contro febbre, dolore e infiammazione

I FANS, farmaci contro febbre, dolore e infiammazione

I farmaci antinfiammatori steroidei agiscono bloccando la sintesi delle prostaglandine pro–infiammatorie, responsabili di edema, eritema e dolore. Nello sport l’uso di sostanze dopanti ha lo scopo di migliorare la prestazione potenziando potenza, resistenza, velocità… Nel bodybuilding, invece, il doping hasolo ed esclusivamente lo scopo di migliorare l’impatto estetico che deve essere il più impressivo possibile. L’identificazione precoce di questi casi specifici può portare, attraverso processi di monitoraggio o di cambiamento della terapia farmacologica da parte del medico, a un cambiamento drastico della prognosi del paziente. Una conoscenza di base dei possibili link tra farmaco e potenziali effetti muscoloscheletrici avversi è ad oggi quanto mai richiesta vista la sempre più elevata diffusione di prescrizioni farmacologiche. Un lavoro coordinato tra fisioterapista e medico curante potrebbe identificare le cause della persistenza di un dolore muscoloscheletrico persistente attraverso l’identificazione di una potenziale patogenesi iatrogena.

La via di somministrazione determina in larga misura la velocità di insorgenza, la durata e la forza dei farmaci, lo spettro e la gravità degli effetti collaterali. Il principale ormone sessuale maschile, il testosterone, è prodotto da cellule presenti nei testicoli. Il testosterone può anche originare dalla conversione nel fegato dei suoi precursori deidroepiandrosterone (DHEA) e androstenedione, che sono rilasciati dalle gonadi e dalla corteccia surrenale. Nelle donne il testosterone è sintetizzato dal corpo luteo nell’ovaio e dalla corteccia surrenale e contribuisce alla sintesi degli estrogeni, dopo conversione ad opera dell’enzima aromatasi. Il testosterone può agire direttamente legandosi al recettore per gli androgeni o indirettamente attraverso la conversione a diidrotestosterone (DHT) da parte dell’enzima 5alfa-reduttasi. Anche il DHT si lega al recettore per gli androgeni, persino con maggiore avidità rispetto al testosterone.

Che cosa sono gli antinfiammatori?

Gli steroidi (alcuni più di altri) androgeni anabolizzanti hanno effetti dimagranti, infatti è stato dimostrato in diversi studi clinici sia su sedentari, anziani che giovani e atleti. L’intensità degli effetti collaterali dipende dal tipo di steroide utilizzato, dalla forma farmaceutica, dalla dose, dalla durata del trattamento e dall’età del soggetto. Nel corso del trattamento con gli steroidi sarete sottoposti a controlli periodici della glicemia attraverso opportune analisi del sangue. Sarete sottoposti anche ad analisi delle urine per verificare il livello del glucosio. Informate l’oncologo se avete molta sete o se la minzione è più frequente del solito.

Aggiornamenti dal mondo della Gastroenterologia; è possibile consultare il calendario AIGO per essere tempestivamente informati sulle ultime notizie e sulle date dei prossimi eventi, corsi e congressi. Nella pratica clinica del fisioterapista è necessario considerare la possibilità di trovarsi difronte a problemi muscoloscheletrici indotti da farmaci. I FANS agiscono andando ad inibire le prostaglandine, degli enzimi che sono responsabili dell’infiammazione e che rinforzano il segnale del dolore.

Minoxidil: un farmaco nato per l’ipertensione che fa crescere i capelli

La ciclofosfamide viene utilizzata nelle forme più gravi di alcune malattie reumatologiche, ad esempio nel Lupus Eritematoso Sistemico quando c’è un importante coinvolgimento del rene. Viene di solito somministrata una volta ogni 2 settimane o 1 volta al mese per via endovenosa. Tra gli effetti collaterali piuttosto frequenti sono la nausea, il vomito e la perdita di capelli.

  • In questa condizione, denominata sindrome clinicamente isolata (o CIS), gli interferoni beta possono infatti ritardare in modo significativo la comparsa di un secondo attacco.
  • Queste sono le vere responsabili dell’attivazione della infiammazione, dell’aumento della temperatura corporea e della percezione del dolore.
  • Accresciuto rischio di contrarre infezioni e ritardata cicatrizzazione delle ferite.
  • Sono anabolizzanti (steroidi anabolizzanti androgeni) il mesterolone, l’ossandrolone, l’ossimetolone, lo stanozololo.

L’avvento della Ciclosporina diede inizio ad un nuovo filone di ricerca clinica basato sulla possibilità di attuare protocolli immunosoppressivi senza steroide [4]. Questo venne subito accolto con grande interesse da parte dei clinici perché permetteva di eliminare, o ridurre, i noti effetti collaterali legati all’uso protratto dello steroide [5]. Questa opportunità, che però risultò molto meno praticabile del previsto, aprì un ventaglio di proposte terapeutiche Testosterone che ancora oggi sono oggetto di discussioni. Sappiamo che protocolli senza steroide vengono utilizzati “solo” nel 20-30% dei pazienti, con grande differenza da centro a centro e da nazione a nazione. Non esistono dubbi sul fatto che i protocolli senza steroide aumentino il rischio di rigetto acuto, calcolato tra il 58%-77% [6], ma, nello stesso tempo, sappiamo che non riducono la sopravvivenza del trapianto, almeno entro i primi 5 e 10 anni [6-7].

Come si assume l’oxandrolone?

Alcuni antinfiammatori, quelli per problematiche non gravi e che devono essere utilizzati in un tempo breve, possono essere acquistati senza prescrizione medica. Se le dosi richieste sono elevate, però, questi stessi farmaci devono essere prescritti del medico. Questa classe di farmaci è tra le più utilizzate al mondo e deve il proprio nome alla distinzione che si fa sulla base della struttura chimica tra gli antinfiammatori che derivano dal cortisone (detti anche cortisonici o steroidei) e quelli, appunto, che hanno una struttura non-steroidea. Esistono diversi principi attivi che rientrano nella categoria dei FANS, tutti quanti sono accomunati dallo stesso meccanismo di azione. Gli effetti collaterali possono sembrare duri da sopportare, ma è importante ricordare che sono temporanei e spariscono non appena la dose di steroidi viene ridotta.

FANS, farmaci antinfiammatori non steroidei

Nella pratica medica, il farmaco viene iniettato nel corpo per via enterale, cioè attraverso il tratto gastrointestinale, le altre vie di somministrazione sono dette parenterali. Via enterale di somministrazione del farmaco nel corpo si effettua attraverso la bocca (per via orale), sotto la lingua (sublinguale), nel retto (rettale). La via orale è la più comoda e semplice, quindi è più spesso utilizzata per l’introduzione di forme di compresse di steroidi androgeni anabolizzanti. L’assorbimento dei farmaci assunti attraverso la bocca, avviene principalmente per semplice diffusione di molecole non ionizzate nell’intestino tenue, meno spesso – nello stomaco.

Gli steroidi inalatori nel bambino con broncospasmo ricorrente e asma

Al fine di mitigare tale effetto le compresse dovrebbero essere prese a stomaco pieno oppure bevendo latte. Informate l’oncologo se accusate indigestione, dolori gastrici o fastidio in sede addominale. Gli antinfiammatori steroidei hanno un utilizzo più specifico rispetto ai comuni FANS e mentre i FANS possono essere utilizzati in modo occasionale e sporadico, gli antinfiammatori steroidei necessitano invece di essere assunti in maniera regolare e per un periodo più prolungato. Chiaramente quando si parla di steroidi per la massa muscolare, si parla di AAS (testosterone e derivati, progestinici), volendo si può includere anche l’estradiolo che però non è chimicamente classificabile come androgeno. Certo, per arrivare a determinati livelli servono sacrificio, passione, doti genetiche, nessuno lo mette in dubbio, ma il doping è una scorciatoia per arrivare a risultati che senza aiuti farmacologici sarebbe impossibile raggiungere. Nel culturista il doping assume connotati psicologici, una forma di vera e propria (tossico)dipendenza.

Oggi sappiamo che questa procedura si associa ad un maggior rischio di rigetto acuto, senza però ridurre la sopravvivenza del trapianto. Deve essere proposta a pazienti a basso rischio immunologico e senza malattia renale a rischio di recidiva. La sospensione precoce, durante la prima settimana di trapianto, rappresenta la modalità suggerita anche da alcune linee guida, sebbene anche una sospensione più tardiva (3° mese) offre ottimi risultati anche grazie alla possibilità di selezionare i pazienti a cui applicare la procedura. La terapia di induzione viene sempre consigliata nel caso di una sospensione precoce.

Assegnista di ricerca presso l’Università di Perugia, Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Sezione di Farmacologia. Il suo principale campo di interesse è l’immunofarmacologia, nello specifico la ricerca di nuovi marcatori delle cellule T regolatorie e loro potenziale utilizzo come bersagli terapeutici per lo sviluppo di nuovi farmaci. In totale sono stati analizzati i dati provenienti da 180 pazienti nel corso di 5 anni. Tutti erano impegnati in sport di forza e potenza e circa l’81% erano appassionati di bodybuilding.

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